Con lo stile che contraddistingue il nostro giornale, abbiamo cercato di
approfondire il tema del la situazione della scuola italiana, ciò non
poteva prescindere dal contatto con il territorio e le sue strutture
scolastiche. Così abbiamo incontrato la dott.ssa Sturz (direttrice del
7° istituto scolastico di Padova, che racchiude tutte le scuole primarie
e secondarie del nostro rione, in particolare: S. Camillo,
Forcellini, Falconetto) che si è presentata fin da subito pronta e
disponibile (proprio come deve essere un funzionario dello stato, ci
dice)
Veniamo subito al punto dott.ssa, come state "subendo " questa
riforma ?
Alt, ci tengo a precisare che non ci limitiamo solamente a subirla, ma
cerchiamo di reagire, e nonostante tutto andare avanti e migliorare.
Per essere più esaurienti, nel dettaglio, ci parli dei 'tagli'dovuti
alla riforma
È proprio questo che voglio mettere in risalto oggi, dopo la riforma mi
sono vista il personale via via diminuire e ciò nel concreto crea
moltissimi problemi: in breve si è dovuti fare a meno di un assistente
in segreteria, di 3 insegnanti di posto comune nelle scuola primaria, di
2 insegnanti di sostegno, due d'inglese per non parlare delle carenze di
collaboratori scolastici.
Oltre al taglio del personale, e 'è la questione del passaggio al tempo
pieno (per le scuole primarie), come si conciliano le due cose?
Non ho mai fatto così tanta fatica come quest'anno per far quadrare
orari, personale e strutture. Comunque alla fine ce l'abbiamo fatta,
l'organizzazione è la seguente e funziona - lo dice non senza una certa
soddisfazione- : alla scuola S. Camillo vi sono 10 classi da 30 ore
settimanali mentre alla Forcellini vi sono le classi da 40 ore (il
cosiddetto tempo lungo) per gli alunni del nuovo ciclo.
Pertanto secondo Lei, quale il problema più pressante?
Guardi in assoluto ciò che crea più scompensi e difficoltà alla
didattica è il fatto che i due fattori che citavamo prima (taglio
personale più allungamento ore lezioni) hanno portato ad un drastico
calo delle ore di compresenza degli insegnanti.
Scusi l'incompetenza ma ci spieghi perché tali ore fossero e sono così
essenziali.
Se noi ci limitassimo a fare le ore 'frontali' di lezione, cioè se nella
scuola non esistessero altri problemi (bambini con handicap,
alunni con difficoltà d'integrazione, con difficoltà di apprendimento
ecc.) non saremmo neanche qui a parlarne. Il punto è che le ore di
compresenza erano ore che gli insegnanti avevano a disposizione per fare
tutte quelle attività non proprie del programma d'insegnamento,
assistenza come dicevo, ma anche corsi di approfondimento (per seguire i
migliori nell'eccellenza), o attività extra-scolastiche fondamentali per
la crescita dei nostri piccoli. |
E senza le ore di compresenza riuscite a proporre tutte le attività che
facevate prima ?
Non del tutto, ma riusciamo ancora a proporre attività extra grazie al
senso di responsabilità degli insegnanti, che senza alcun obbligo
contrattuale dedicano ore della propria vita a tali attività, credendo e
dimostrando amore e passione per il proprio mestiere, per la scuola
italiana, per il futuro del nostro paese. Grazie a ciò e grazie anche al
Fondo d'Istituto abbiamo potuto riconfermare i laboratori di teatro,
musica e aikido, 'giocolibero', pallavolo, hockey, pallamano e
ginnastica ritmica.
Ci chiarisce il problema delle ore di supplenza di cui gli insegnanti si
lamentano?
Anche questo è dovuto alla mancanza di ore di compresenza. Se un
insegnante si ammala per meno di 15 giorni non posso per legge chiamare
un sostituto, così ci sarebbe bisogno di insegnanti con ore a
disposizione per tenere le classi. Ciò evidentemente non è possibile,
così siamo costretti ad adottare la tecnica della divisione della classe
vacante e a gruppetti gli alunni vengono spostati qua e la nelle varie
classi; si provi ad immaginare i problemi di didattica per l'insegnante
che deve continuare la propria lezione, per gli alunni che dovrebbero
essere senza distrazioni per assorbire le nozioni, ma anche un problema
di sicurezza, non essendo le classi pronte ad accogliere altri
studenti., insomma un vero disastro.
Oltre a questi, vi sono altri problemi nel territorio che la
preoccupano?
Beh una questione di cui stiamo già discutendo con il comune di Padova
c'è, ed è il futuro della scuola Forcellini. Essa da un paio d'anni
perde una classe a favore o delle scuole private o di altre scuole; ma
se lo scorso anno ciò è stato dovuto alla difficile e confusa
applicazione dei tempi della riforma, il fatto che anche quest'anno vi
sia una sola prima comincia ad essere qualcosa di negativo per una
scuola con mensa interna adatta ad ospitare molti più alunni.
Concludendo ci lascia sperare in qualcosa di positivo o negativo per il
futuro della scuola italiana?
Adesso come adesso le cose sono peggiorate e stanno peggiorando, da un
punto di vista di qualità e della didattica e degli ulteriori servizi
che la scuola offriva. Dal canto nostro però posso assicurare, che
continuiamo a cercare di fare del nostro meglio perché sono convinta che
il ruolo dell'insegnante sia stare dalla parte della scuola italiana, e
nonostante tutto vedo molti di noi che con passione difendono questo
mestiere anche a proprio discapito. Ecco questo mi fa ben sperare.
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la dott.ssa Ornella Sturz

la scuola elementare "San Camillo" |