Tagli alla scuola, tagli al futuro

Riflessioni della Prof.ssa Antonietta Stelluto, scuola media Falconetto

A nostro parere il Italia la scuola continua a pagare un prezzo altissimo sul versante della qualità dell'offerta formativa e su quello dei diritti degli studenti e del personale docente e ATA.

Mentre in altri paesi europei e non, con uno sguardo lungimirante e politico, nel periodo di crisi si investe sull'istruzione e la cultura per la ripresa e lo sviluppo, qui da noi, in Italia, si continua a tagliare sulla scuola, sui giovani, e non il superfluo come vorrebbero farci credere, ma l'essenziale.

La scuola, al centro della formazione, in una società così complessa come quella odierna, non riesce più a svolgere il suo compito: insegnare, educare, formare i cittadini di domani; è stata ridotta all'impotenza, purtroppo nel silenzio generale...

Lo vogliamo ricordare, anche nel nostro rione la scuola primaria e secondaria ha risentito dei tagli con la conseguente diminuzione pesante dell'offerta formativa..

E così, per dare un'idea, voglio elencare soltanto alcuni degli effetti negativi:

·           aumento del numero degli alunni per classe e riduzione del tempo scuola;

·           eliminazione dei laboratori pomeridiani (teatro, cineforum, letture, scrittura, informatica) vere e proprie opportunità per i ragazzi di tutti i livelli e le fasce di livello per arricchire la conoscenza, stimolare le capacità critiche, trovare nuovi spazi relazionali, riconciliarsi con la scuola, scoprire potenzialità sconosciute a loro stessi, superare timidezze e paure e tanto altro ancora. Alcuni di noi, imperterriti e per puro volontariato, continuano a ritagliarsi qualche piccolo spazio, ma rimane solo una missione personale.

·           nessuna attività alternativa per gli studenti che non scelgono l'ora di religione, italiani e non;

·           meno ore si mediazione e recuperi per gli stranieri a scapito del processo di integrazione, fondamentale in una scuola moderna, efficiente e multietnica;

·           grave riduzione delle ore di sostegno per gli alunni portatori di handicap con conseguenti notevoli disagi ai ragazzi e alle famiglie;

E ancora la mancanza di ore disponibili per le supplenze che comporta una frequente migrazione degli studenti in altre classi con evidente disturbo della lezione e perdita didattica per chi si sposta e per chi accoglie.

E infine l'affannosa questione sulla Sicurezza che riguarda noi e tutti gli istituti italiani e per cui ben poco si è detto, fatto e investito  per aule più sicure.

La scure non ha certo risparmiato i colleghi del personale ATA, vediamo uffici stracolmi di pratiche, con personale ridotto e aumento delle richieste; i collaboratori ormai in via di estinzione..

Secondo i nostri legislatori i collaboratori scolastici sarebbero tutti dotati del dono dell'ubiquità, riuscendo contemporaneamente ad assicurare la loro presenza all'ingresso per controllare ed accogliere, pulire, fotocopiare, vigilare, aiutare i ragazzi che hanno bisogno e tanto altro; a mio parere è demagogico e insensato.

Altro che tagli al superfluo, qui si è messa in ginocchio la scuola pubblica minando alle fondamenta la democrazia.

Con una politica di precarizzazione del personale scolastico non si può modernizzare il sistema, ma solo nuocere alla qualità dell'insegnamento.

E evidente in questo disegno politico chi paga la crisi: sono i figli dei lavoratori, i nostri figli a cui viene negato il diritto costituzionale alla studio, il diritto vitale al futuro.

La scuola che vogliamo e per cui molti docenti e operatori si sono da anni battuti è naturalmente lontana anni luce da quella attuale.

E una scuola certo moderna ed efficiente ma che include, che attenua i disagi trasformandoli in forza, che tende ad eliminare le disuguaglianze salvando le specificità, capace di rimuovere gli ostacoli per trasformarli in risorse, che formi puntando alla cittadinanza universale e non al condominio.

È questa la scuola del futuro: un campo da coltivare con cura.

torna all'indice - Finestra a 3st - novembre 2010