Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"
Febbraio 2004 6Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"
a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:
0574-603143
E’ arrivata una nave carica di ….
Mercoledi 11 Febbraio sono finalmente sbarcati alle Volpaie tutti gli alberi ed arbusti che da tempo avevamo scelto ed ordinato ad un Vivaio di Pistoia. Si tratta di essenze e specie arboree notoriamente presenti nella nostra vegetazione e che qui verranno riproposte, all’interno di piccoli microambienti, con l’intento di presentare un po’ tutte le associazioni naturali di ambito locale e regionale. Tutti i nuovi arrivati si sono presentati nel loro consueto abito invernale e tranne le poche conifere sempreverdi solo il Cerro ha mantenuto intatte le foglie, ormai secche da tempo, ma ancora ben salde sui rami. Così già dalla Domenica successiva benché fosse stata organizzata proprio alle Volpaie una riunione del Direttivo Nazionale GIROS, tra gli sguardi compiaciuti dei famosi delegati, armati di vanga pala e piccone abbiamo iniziato l’opera di piantumazione. Restava infatti da sfruttare al meglio i vantaggi di “Generale Inverno” visto che molte specie ancora in riposo vegetativo potranno meglio affrancarsi con le radici nella loro nuova casa. E giù vangate e palate, non si finisce più di lavorare. Per prima cosa occorre fare una buca abbastanza grossa, necessaria non solo a contenere il pane di terra e radici di cui le piante si sono provviste nel vaso ma anche a dare un po’ di vantaggio alle stesse dato che a presto dovranno affrontare la loro prima stagione estiva, un duro esame da superare per le prevedibili condizioni di stress idrico e secco asfissiante. Alcune di loro potrebbero improvvisamente perire sotto la morsa del caldo. Viene allora arricchito il terreno di scavo con terriccio cercando di renderlo soffice e permeabile. Ma anche spostare a mano le piante con il loro pesante vaso e poi posizionarle all’interno dello scavo non è la cosa più semplice del mondo. Completa l’opera il tutore, un palo di legno infilato nel terreno a sostegno del fusto, ed al quale andrà legato in modo che le possibili tempeste di vento non danneggino la pianta.
Ecco allora un elenco delle specie messe a dimora
Domenica 15 Febbraio
loc. Pian di Cancello: 1 Quercus cerris, 1 Sorbus aucuparia, 1 Corylus avellana, 1 Acer campestre, 1 Quercus robur,
loc. Lago Scuro: 1 Corylus avellana, 1 Taxus baccata
loc. Lago del Pettirosso: 1 Pinus pinea, 1 Cornus sanguinea, 1 Acer campestre
Domenica 22 Febbraio
Loc. Cervo Morto - il Ronco: 2 Arbutus unedo,
loc. Stradon dello Gnomo 1 Olea europaea,
Domenica 29 Febbraio
loc. Lago Scuro: 1 Corylus avellana, 1 Carpinus betulus, 3 Fagus sylvatica, 1 Acer pseudoplatanus,
loc. Lago del Pettirosso: 1 Pinus halepensis, 1 Sorbus domestica, 1 Mespilus germanica
Nella stessa giornata sono stati messi a dimora i molti esemplari di Pero, Melo e Ciliegio forniti dal Vivaio a radice nuda e sistemati tutt’intorno all’uscita dal bosco del sentiero di Lago Scuro. Nella stessa zona è stata pure sistemata la proda erbosa sottostante il sentiero stesso con la collocazione di due Cornus sanguinea e dei numerosi Ornielli autoctoni sradicati durante le precedenti lavorazioni
Elogio di Lago Scuro e del sentiero che lo attraversa
L’acqua finalmente scorre a Lago Scuro. Rumoreggiando tra i sassi e le anse del vecchio ruscello, secco da tempo immemorabile, riporterà allo splendore questa suggestiva landa ombrosa, nascosta alla vista del visitatore e raggiungibile solo dallo zigzagare del sentiero che scendendo da Pino Elefante finirà per attraversarla tutta in una altalena di silenzi, rumori e colori. Sarà un’area umida di primaria importanza, ricca di specie vegetali tipiche, caratteristica per la sua scarsa illuminazione ed il terreno molto scuro, ricco di humus. Adesso dopo averne ultimato il percorso resta solo da costruire un tenue sbarramento alle acque in modo da ottenere un ambiente ancor più esclusivo e poi aprirne la via di fuga verso sud, liberandole dalla morsa dell’ intricatissimo sottobosco.
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