Laboratorio naturalistico "Le Volpaie" Dicembre07- Febbraio 08 36

Foglio di memorie e notizie, resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

A porte spalancate

Nel mese di Dicembre abbiamo effettuato una ricognizione lungo tutto il perimetro delle Volpaie per avere più chiara la situazione sullo stato di manutenzione della rete di recinzione, e poter comunicare l’esito al Comune nella relazione mensile.  Infatti alle incursioni di animali selvatici, sempre più frequenti e distruttive si era aggiunta ultimamente la presenza di persone non autorizzate all’interno dell’area, entrate abusivamente e di cui avevamo sporto regolare denuncia ai carabinieri.  Un colabrodo, la recinzione;  con aperture grosse anche più di un metroquadro, causate tutte dal rialzamento e schiacciamento della rete dal basso verso l’alto, si direbbe a forza di gropponate. Rete deformata in modo irreversibile in più punti, probabilmente insufficiente per tipologia a contenere una così elevata pressione,oltre la quale si notano sentierini, pesticciamenti, gallerie nella vegetazione. Trovata addirittura una grossa porta, praticamente un passo d’uomo, con rete completamente divelta per una larghezza di oltre un metro e mezzo sicuro accesso per chiunque.  Contate comunque n°18 aperture totali, concentrate lungo tutta la dorsale a monte del cancello di ingresso fin sopra la cava, dove tra l’altro è posizionata la grossa apertura, e terminanti col vertice opposto al cancello, il punto più basso lungo la strada che sale. Aperture che come detto, in alcuni casi, permetterebbero l’accesso alle persone con grave pericolo per la loro stessa incolumità, viste le caratteristiche del terreno, in quei punti molto ripido e franoso con strapiombi di decine di metri.

Le nuove Volpaie… un ritorno al passato

E’ di questi tempi che si stanno ridisegnando le Volpaie. Il clima propizio di Dicembre e Gennaio, una volta tanto volto al brutto, alla pioggia, ha di certo favorito l’attecchimento delle ultime piante immesse. Gioco forza siamo stati costretti, noi ultimi volontari rimasti, ad intervenire nuovamente con l’inserimento di  specie ed  esemplari laddove tutto sembrava destinato a rimanere com’era, per potenziare quegli ambienti più prossimi al Centrovisite e fare in modo che in breve tempo e più ristretto spazio, si rappresentassero di nuovo le tipiche associazioni vegetali del territorio toscano. La carenza cronica di personale e mano d’opera ci hanno fatto propendere in breve per l’ abbandono di luoghi tipo Lago Scuro, Prataccio, Rio Secco che pure avevamo creato e tenuto in vita con enormi sacrifici ma su cui abbiamo dovuto cessare ogni tipo di manutenzione. Il fatto che la forza lavoro sia ormai da tempo ridottissima, limiterà fortemente l’attività e l’opportunità invece di avere tutto più vicino al Centrovisite ci faciliterà il compito. Si parla ovviamente di un forte ridimensionamento del progetto che inizialmente abbracciava quanta più possibile superficie lavorabile ma che richiedeva uno sforzo in forza lavoro ben superiore all’attuale disponibilità. Le idee, al solito, non mancano e come detto già importanti lavori sono in corso, anche se  come sempre una parte importante del tempo dovrà essere dedicato alla manutenzione ordinaria ed a quella straordinaria dovuta ad  eventi particolari  ma che alle Volpaie assumono invece il peso di una continua emergenza. La nostra speranza è che quanto fin’ora realizzato possa cadere solo temporaneamente nell’oblio, in attesa che nuove vocazioni si prospettino all’orizzonte.

Ancora nuovi lavori

Il mese di Febbraio è stata la volta di importanti interventi di manutenzione che hanno pure restituito un certo look alle Volpaie. In primis abbiamo eseguito il taglio di due grossi pini, seccati nel corso del 2007, che incombevano fuori controllo sull’area delle aiuole e del laghetto, con il pericolo che cadessero all’improvviso. Il taglio non è stato agevole vista anche l’accentuata pendenza con cui le piante erano cresciute ed a cui abbiamo ovviato dopo innumerevoli calcoli e congetture sulla possibile traiettoria di caduta. Gli alberi legati alla base sono riusciti a cadere dove volevamo senza che le strutture costruite in questi anni al di sotto avessero minimamente a subire danni. Abbiamo poi spostato lo spazio deputato all’abbruciatura, perimetrando tutta l’area vicina, realizzando anche una nuova aiuola per la coltivazione didattica delle piante velenose e medicinali. Si è iniziato anche la sistemazione dei serbatoi di acqua piovana che nel frattempo avevano mostrato segni di cedimento, ottimizzandone anche in questo caso l’uso.

notiziario in formato pdf (per stamparlo)

 

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