Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"
Gennaio 2004 5Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"
a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:
0574-603143
Il mare in un cassetto
Parafrasando il titolo di una vecchia canzone, con “il mare in un cassetto” abbiamo voluto indicare un piccolo rettangolo del nostro giardino botanico in cui inserire alcune specie vegetali che popolano i litorali sabbiosi e le dune delle coste toscane. Queste piante fanno parte della cosiddetta vegetazione psammofila (dal greco “psammos”: spiaggia) si tratta di alofite (dal greco “hals”: sale) che vivono su substrato salmastro. La zona in cui le abbiamo inserite è circondata da un basso muro a secco in una posizione particolarmente protetta e luminosa. Dopo aver scavato una parte della terra presente si è provveduto a sostituirla con sabbia di mare; si è cercato insomma di ricreare, per quanto possibile, un ambiente a loro quanto più naturale…ovviamente manca il mare!…sigh!! Questo nuovo “habitat” così creato va a sommarsi agli altri in parte già realizzati - come quello del serpentino ed in particolare del macereto, del calcareo con i muretti a secco e le aiuole così predisposte. Il mare è luogo frequentato ormai da tutti, riunire le piante più comuni della costa sabbiosa ci è sembrato di grande interesse al fine di perseguire la diffusione della conoscenza della natura con cui è facile venire a contatto. Il lavoro è solo all’inizio, ma abbiamo già messo a dimora alcune specie (qualcuna discretamente rara): Eryngium maritimum L.; Cakile marittima Scop.; Euphorbia paralias L.; Medicago marina L.; Pancratium maritimum L.; Calystegia soldanella (L.) R. Br.; Ammophila arenaria (L.) Link; Crithmum maritimum L. Le ultime tre entità sono particolarmente piacevoli anche dal punto di vista estetico! Altre specie, pure già impiantate, sono state raccolte in uno stadio assai giovanile e non si è ancora giunti alla loro determinazione. Ci riproponiamo di inserire nell’elenco anche altre piante importanti: Euphorbia peplis L.; Sporobolus pungens(Schr.) Kunt Salsola kali L.; Salsola soda L.; Elymus farctus (Viv.)Run.ex Meld; Echinophora spinosa L.; Anthemis marittima L.; Otanthus maritimus (L.) Hoffm.; Helicrysum stoechas (I.)Moench; Crucianella maritima L.; Ononis variegata L. ; Matthiola sinuata R.Br.; Centaurea spherocephala L.; Evax pigmea (L.) Broth.; Daucus gingidium L.; Juncus acutus L. ; Seseli tortuosum L.; Glaucium flavum Crantz; Pseudorlaya pumila (L.) Grande; inoltre anche alcune entità di passaggio fra la vegetazione psammofila e quella della macchia come Juniperus oxycedrus L. e Smilax aspera L. di cui si eè tentata la semina, juniperus phoenicea L., lagurus ovatus L. etc.
Alle sorgenti del Rio Secco
La creazione di un’area umida era stata prevista da tempo ma non pensavamo di poterla realizzare così velocemente. In fondo abbiamo solo tracciato a terra un piccolo canale profondo e largo alcuni centimetri ma ciò è bastato a convogliare e raccogliere l’acqua piovana. Ne sono nati anche due laghetti che utilizzeremo per far dispensa di acqua nei periodi di secca ed anche per impiantarvi le specie vegetali tipicamente acquatiche. Il lungo tragitto dell’acqua ha inizio pressappoco vicino al primo bacino dissipatore posto a monte del cancello d’ingresso per poi proseguire lungo Stradon dello Gnomo fino ad imboccare il compluvio naturale di Rio Secco; da qui scenderà fino a Lago Scuro andando a completare l’opera dopo aver percorso in totale alcune centinaia di metri. Come consuetudine si è trattato ancora una volta di metter mano a pala e piccone per aprire un varco all’acqua, scavando nella dura breccia serpentinosa, piena di sassi, ghiaie e fango. Nel tratto interessante il Rio Secco si è dovuto addirittura metter mano ad una fastidiosissima ripulitura del sottobosco, infestato dai rovi in maniera inverosimile. L’acqua deve però costruirsi da sola un letto dove scorrere e per il momento ogni nostro sforzo lungo il Rio Secco sembra svanire nelle mille vene sotterranee dove questa sparisce appena trova un terreno più poroso ed assorbente.
Neve e BucaneveIl giorno 25, abbiamo preso la via per Le Volpaie a piedi. La fitta nevicata del mattino aveva reso la strada impraticabile alle auto, coprendo tutto il resto con una densa coltre bianca. Una sensazione inusuale scoprire quei luoghi conosciuti coperti di bianco, ora così diversi e selvaggi. Quasi mimetizzato ecco spuntare il primo Galanthus nivalis sulle sponde del laghetto sopra Bacìo. La Natura si è divertita a fissare questo strano appuntamento, premiando così i nostri sforzi.
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