Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"  Giugno 2004     10

Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

 

 

Tra ì lusco e ì brusco arriva l’Estate.

Giugno è stato un mese interlocutorio per l’Estate. La prima quindicina, caratterizzata da giornate fresche e ventose ha favorito una certa vitalità. Da parte nostra abbiamo deciso di metter mano allo scavo per approfondire il Laghetto del Pettirosso ed al tempo stesso poter applicare sul fondo un telo in polietilene capace di trattenere più a lungo le acque di raccolta e di resistere meglio alle eventuali sollecitazioni. Lavoro questo che ci ha impegnato per due domeniche di fila ma che è stato interrotto per l’arrivo del caldo e dell’estate.
Nella seconda parte del mese infatti Le Volpaie sono state pienamente avvolte nelle spire di fuoco del caldo torrido. Nelle lunghe ore che separano il primo mattino dal crepuscolo ben pochi sono i rumori che possiamo sentire. Il riposo la fa da padrone e solo il continuo cantare delle cicale o l’isolato ronzio di un bombo ritardatario rompono il silenzio che si è creato. L’aria calda riesce ancor più surriscaldata dalla particolare conformazione del terreno così che solo nelle superfici pianeggianti e di bosco riesce a sopravvivere una certa frescura. Sparuti fiori infatti spuntano ancora qua e là ai suoi margini e solo il mirto riesce a portare in fondo i numerosi bocci, dopo la lunga gestazione, andando all’antesi sul finire del mese. Pochi esseri riescono a trarre beneficio da questa situazione; sono quelli che fanno dell’estate il momento finale della loro esistenza. Le piante annuali su tutti, sfioriscono presto e dopo i fasti della primavera regrediscono per andare a frutto e portare a maturazione i semi. Spariscono pure le orchidee e tutte le altre specie rizomatose e bulbifere che passeranno l’estate sotto la coltre di terra e vecchie foglie. Ovviamente alcune delle piante da noi messe a dimora, pur essendo proprio in questo mese in piena vegetazione mal hanno sopportato lo stress del trapianto finendo per scomparire con l’avvento del caldo vero. Uniche piante a dover trascorrere in forza l’estate sono le perenni. Alberi arbusti ed erbacee di per se resistenti alla stagione del caldo hanno avuto qualche problema per quante messe a dimora da noi quest’anno. La stagione primaverile infatti ricca di acqua le aveva mandate in foglia con l’apertura di un gran numero di gemme, dato che provenivano direttamente dal vivaio. Tale numero di foglie ha di fatto creato scompenso quando per la pianta si è trattato di mantenere alta la fisiologica evapotraspirazione. Molte foglie a quel punto sono andate via-via seccandosi rendendo alla pianta un aspetto desolante, facendoci presagire il peggio. Siamo intervenuti quindi con una potatura, fuori stagione, per cercare di ridurre alla pianta lo sforzo e lo stress idrico ed al contempo abbiamo iniziato in forze l’opera di annaffiatura. A questo proposito occorre ancora una volta ringraziare il Comune che si è prodigato nel riempimento a mezzo cisterna dei due serbatoi posti davanti al Centro Visite. Fatto questo che ci ha un po’ sollevati dal doverla portare da casa con mezzi propri e ci ha dato sicurezza per il continuo apporto che abbiamo dovuto dare alle piante.
Ancora due nuovi serbatoi sono stati da noi approntati alla fine del mese; verranno collocati accanto agli altri e pensiamo dovranno essere utilizzati per poter agevolmente irrigare la parte bassa delle Volpaie, facendoci risparmiare la fatica immane di andare su e giù con le stagne.
 

 

le api e l’alveare.

Agli inizi del mese è stato portato un alveare alle Volpaie. Il sogno espresso da alcuni di noi si è così avverato. Provenienti dai prati di Albiano le api sono state collocate con la loro spartana casetta poco sopra il Centro Visite, su una stradella che dal piazzalone sotto la Cave sale a ritroso sopra ai Gradoni, verso Pian di Cancello. La fioritura ha visto così in opera i suoi migliori coprotagonisti, insetti bottinatori abbondare sui fiori melliferi della Sulla. La posizione dell’alveare sarà comunque da riconsiderare dato che pur avendolo posizionato ad oltre tre chilometri dalla precedente collocazione, come pare vogliano regola e tradizione, lo stesso è stato depositato proprio nel mezzo dello stradello che in genere è percorso dalle macchine operatrici per il taglio annuale dell’erba.

notiziario in formato pdf (per stamparlo)

 

torna all'indice