Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"  Giugno  2005      21

Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

La Libellula e storie di altri insetti

Giugno è il mese fortunato degli insetti. Da quando poi c’è la pozza d’acqua che in Estate si forma sui resti del Laghetto del Pettirosso, gli insetti sembrano essere aumentati. Sarà anche per la presenza di un numero maggiore di piante fiorite, tra le quali per numero di esemplari spiccano quelle autoctone, del posto, ma ci pare veramente che qui alle Volpaie ogni tipo di insetto trovi la sua propria collocazione.   

Questa pozza, come detto, attira molti insetti che le si avvicinano per bere. Abbiamo così scoperto che mentre le vespe riescono a galleggiare sul pelo dell’acqua o ad arrivarvi tramite le sponde fangose, altre specie, incautamente volate dentro l’invaso, non riescono più ad uscirne morendo annegate. E’ questo il caso di alcuni Coleotteri e piccole Cavallette. A proposito di quest’ultime occorre annotare la presenza a far data dall’ultima domenica di Giugno di un numero cospicuo, circa una cinquantina di esemplari, di una specie assai grossa, molto simile per dimensioni ad una locusta ma con il corpo più tozzo le antenne lunghe e filiformi e con le zampe molto sviluppate con le quali queste compiono salti poderosi. La colonia era formata da soggetti maschili e femminili, dotati questi del caratteristico ovopositore e per quanto in nostra conoscenza ascrivibili alla Famiglia dei Tettigoniidae.  Sembrano essere insetti carnivori in quanto predatori di altri insetti le cui uova si schiuderebbero ogni tre quattro anni. Solo così si spiegherebbe l’improvvisa apparizione di quest’anno.

Una citazione particolare va fatta anche per una grossa evidente libellula dall’addome colorato di celeste e le ali tipicamente macchiettate di nero. Trattasi di una nuova specie qui osservata, appartenente alla famiglia delle Libellulidae dal nome di Libellula depressa.  Il maschio ha la caratteristica colorazione descritta, così facilmente riconoscibile. E’ abbondante da Maggio ad Agosto nei pressi di acque stagnanti ove depositerà le uova. Le larve nasceranno in capo a due tre settimane ma il loro sviluppo sarà lentissimo e solo dopo aver svernato due volte in acqua, dove sarà avida predatrice, sfarfallerà in adulto nella Primavera. L’esemplare osservato era posato sull’unico stelo verde di pianta, tra l’altro non acquatica, disponibile intorno alla pozza. Il volo di questo Odonati è diverso da quello degli altri generi. La nostra si alza in volo dal suo posatoio solo per cacciare altri insetti o se disturbata e passa su questo gran parte del suo tempo in riposo con le ali tipicamente distese orizzontalmente. Gli Odonati, lo ricordiamo, sono tra gli animali più antichi  del mondo; esistevano già nel Paleozoico quando certe specie avevano un’apertura alare di oltre70 cm.

Altre prime osservazioni riguardano la varietà di bruchi di Lepidotteri rinvenuti tra le piante. Particolarmente interessante è il ritrovamento su Ruta graveolens di 5 bruchi di Papilio machaon dalla vivacissima colorazione verdolina e arancio come pure di un grosso bruco di Saturnia pavonia, sopravvissuto non si sa come al taglio dell’erba con il frullino e dalle dimensione extra large.  Annotiamo ancora il ritrovamento di un Insetto Stecco, dal colore verde erbaceo,rinvenuto sull’intonaco di facciata del Centrovisite. Un Insetto questo che rappresenta un chiaro esempio di mimetismo e che si fa apprezzare per la sua docilità.  Di questa rara specie occorre dire che essendo i maschi rarissimi, la riproduzione avviene per via partenogenetica: la femmina  depone uova fertili senza  accoppiamento.  L’ultima nota interessa un ragno saltatore di colore rosso scarlatto, diffuso ovunque alle Volpaie di nome  Phylacus chrysops

 

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