Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"
Maggio 2005 20Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"
a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:
0574-603143Quando il puzzo vien di Maggio.
Le Volpaie riescono sempre a stupirci con nuovi interessanti incontri naturalistici. Questa volta proprio a Maggio, mese principe di eventi, fioriture e vita animale, catturano la nostra attenzione due nuovi ingressi nella hit-parade dell'appassionato naturalista. Il puzzo e i suoi colori. Piante e funghi puzzolenti si mettono in bella mostra con i loro improbabili colori ma soprattutto con i loro odori, vere e proprie fragranze puzzolenti che riescono a diffondere egregiamente nell'aria al minimo battere di un alito di vento. E' il caso dello stranissimo fiore del Dracunculus vulgaris, pianta di cui abbiamo già parlato nel precedente numero di Marzo, ma su cui torniamo volentieri, per via di questo suo fiore che oltre ad assumere dimensioni e colorazioni veramente fuori dal normale emana un puzzo, un sito veramente sgradevole che si attacca ai vestiti e che ricorda esattamente quello di una carogna, di un animale morto, in putrefazione. Il tutto contornato da una sinfonia di mosche particolari che, interessate all'avvenimento, svolazzano senza posa, attirate fin qui chissà da dove. Non si tratta infatti di semplici mosche domestiche ma esperte, specializzate in carni in decomposizione. Si tratta soprattutto di Lucilia caesar un Dittero dalla colorazione vivace, un verde smeraldo metallico che riluce sul corpo tozzo, vinaccia scuro del fiore. Assieme alla congenere Calliphora vicina fa parte della Famiglia delle Calliphoridae vere mattatrici nella decomposizione di sostanze organiche ed escrementi. Questi Ditteri riescono a rappresentare un vero assillo per la facilità di sviluppo e procreazione ai danni di esseri morti quando le femmine riescono a deporvi fino a seicento uova. Le larve nascono in capo a pochi giorni. E' su questi fondamenti, certo umanamente poco edificanti, che si è formata una disciplina particolare qual è Entomologia Forense. Sarebbe comunque da accertare la presenza sul fiore dell'altra specie, la terribile mosca della carne, Sarcophaga carnaria, comune ed abbondante vicino all'uomo. Le femmine cercano avidamente la carne macellata per deporvi le uova e dal momento che non disdegnano neppure gli escrementi vi potete immaginare a quale grado di pericolosità e virulenza possano essere ascritte. L'apertura del fiore dura comunque poco più di una settimana, troppo poco per verificare ogni tipo di approfondimento, abbastanza per girare al largo e riprovare il prossimo anno. Tra i funghi invece che compaiono in questo breve lasso di tempo caldo - umido e che ovviamente si fanno ricordare per il loro bell'odorino vi è il Clathrus cancellatus un fungo riconoscibile per il bellissimo colore rosso-arancione e per la forma per nulla simile ad ogni altro fungo. Esso infatti è costituito da un globo reticolato a lanterna le cui maglie poligonali lasciano trapelare a maturazione il caratteristico odore fecale e la superficie mucillaginosa interna sulla quale si vanno a soffermare le mosche, così attirate, che fungono poi inconsapevolmente alla dispersione delle spore.
Tra le tante di questo mese abbiamo scelto quella di un'ape molto simile a Xilocopa violacea, il più grosso apoide europeo, che ha costruito i nidi per la deposizione delle uova con un impasto di fango e sabbie serpentinose a ridosso delle parti metalliche della centrale del bio-gas. Esemplari intenti a costruire i loro nidi si alternavano nel volo e nel ronzio a chi già vi poteva entrare rifornendo le cellette di polline e nettare. Uno spettacolo che si è interrotto a fine mese con la chiusura delle aperture e l'abbandono del nido da parte dei soggetti adulti.
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