Laboratorio naturalistico "Le Volpaie" Aprile-Maggio 2006 27

Foglio di memorie e notizie, resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

C’è,…ce n’è stata, ce n'è di rimpiattata                  


Di acqua,……..intendiamo dire. Siamo davvero agli sgoccioli. Per effetto di questa prima quindicina di Primavera, calda asciutta e assai avara di piogge sia le Volpaie che il Laghetto del Pettirosso appaiono già in piena crisi idrica. I poveri tricotteri che avevamo tanto decantato appena due mesi fa in pieno inverno sono ora costretti ad annaspare in un bicchier d’acqua e nemmeno tanto pulita. Quanti ne saranno rimasti vivi? Non si riesce a capire dove possano essere le decine di animaletti osservati, forse si stanno rivoltando nella fanghiglia ancora fresca da poco emersa dal fondo ma con quale possibilità di sopravvivenza? Sarebbe necessario leggere o sapere un po’ di più del loro comportamento per decifrare il mistero di questa sparizione in massa ma è soprattutto la repentina scomparsa dell’acqua a preoccuparci. Parrebbe infatti che animali non meglio identificati, che noi pensiamo però essere ungulati, possano addirittura abbeverarsi dell’acqua raccolta nell’invaso abbassando il livello paurosamente. Non solo; con i loro zoccoli stanno producendo una serie di piccoli fori nel telo di polietilene che in periodi di secca e con la falda più bassa favorirebbe la veloce perdita d’acqua e lo svuotamento del Laghetto. Subiamo quindi non solo danni alle piante che già appaiono cimate delle giovani foglie, fresche e certamente più appetibili ma anche alle altre strutture ed esperienze in corso. Delle piante occorre dire che trattandosi in genere di piccoli esemplari, alti non più di mezzo metro, vengono così gravemente danneggiati che risulta poi assai difficile il loro recupero nella stagione estiva. Molte volte infatti non vi sono più gemme disponibili ad una nuova emissione di foglie mentre non è da escludere una nuova o ripetuta scorribanda di questi animali sulle stesse piante. Pare anche vi siano lepri o roditori a cui piace rosicchiare la grossa rosetta basale della Campanula media come anche fagiani?che non disdegnerebbero becchettare fiori in boccio, distruggendo in un sol colpo le attese di un anno. Le Volpaie all’apparenza così inviolabili e chiuse da quella recinzione sarebbero insomma un immenso banchetto, un vero e proprio paese dei balocchi, dove gli asini come al solito saremmo noi.
L’unico temporale del mese di Aprile si è verificato sabato 29, troppo poco per un mese che tradizionalmente vede recitare il famoso proverbio….ad Aprile ogni goccia è un barile. Meno male che dove l’uno è mancato, l’altro e cioè Maggio ha aggiunto, apportando frequenti piogge anche di forte intensità che tanto hanno fatto da riempire di nuovo il Laghetto, far scorrere acque impetuose fino Lago scuro e bagnare tutte le lande riarse delle Volpaie. Sono così ricomparse le larve di tricotteri, i coleotteri acquatici e tutta una serie di piccoli animaletti confinati forse nelle profondità fangose del Laghetto, intenti a respirare nuovamente sul pelo dell’acqua o trascinarsi pesantemente sul fondo. E pensare che tutto sarà ancora sospeso fino al prossimo immancabile stop.
 

Quote rosa in pericolo anche alle Volpaie

Stiamo parlando di Riccarda e Giovanna. La prima, un esemplare di Frangula alnus tipico arbusto delle forre umide, così denominata per via del suo omonimo scopritore, il quale si preoccupò di trasportarla con tutto il pane di terra e radici melmose da fuori le volpaie fino a Lago scuro, ha dovuto fare i conti non tanto con gli animali superiori che non avrebbero considerato il sapore delle sue foglie, quanto con quelli inferiori. Numerosi bruchi, verdolini e non più grossi di qualche millimetro avrebbero ben presto ridotto in fin di vita la povera pianta che vedeva le sue giovani foglie scarnificate fino alla nervatura ed appassite per l’aridità del terreno. La seconda, famosa e storica pala, usata nello scavo del canale che fa arrivare acqua verso il laghetto e Lago scuro e poi ancora in tutti i lavori pesanti a stretto contatto con rocce serpentinose, intitolata al suo più convinto utilizzatore, rischia di essere messa da parte per sempre, appesa al chiodo. La fine lamiera del suo corpo metallico si sta tagliando inesorabilmente sotto il peso degli sforzi alla quale la sottoponiamo. Finirà forse in un museo degli strumenti di lavoro, per far conoscere i miracoli di quei bischeri volontari.
Sabato 6 Maggio è stata la giornata dedicata alle iniziative ambientali della Circoscrizione Nord del Comune di Prato. Vi hanno partecipato una quindicina di persone che hanno visitato in lungo e in largo le Volpaie
 

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