Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"  Febbraio-Marzo 2006 27

Foglio di memorie e notizie, resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

Riecco il semenzaio                  

Ci siamo. Torna finalmente alla ribalta l’antico progetto del semenzaio; la possibilità cioè di riprodurre da seme specie vegetali importanti in quantità necessarie al ripopolamento delle Volpaie ed utile all’inserimento di specie significative per valore ecologico. Se andate a rileggere la pagina del Novembre 2003, scoprirete quanto entusiasmo aveva accompagnato quella prima esperienza. Il semenzaio realizzato in quel modo portò a risultati alquanto negativi. La povertà dei mezzi e l’eccessiva improvvisazione ci avevano infatti obbligati a seminare innumerevoli specie in vasetti posti senza alcun riparo nella zona più umida e fredda di tutte le Volpaie. Vento, neve, sole e l’impossibilità di annaffiare continuamente avevano fatto il resto. Così, sia pure nella precarietà del caso, erano riuscite a germinare alcune specie, tra le quali Atropa belladonna e Digitalis lanata ma gran parte dei semi che avevamo a disposizione andarono perduti. Si era anche provveduto ad elaborare un file su Excel per la raccolta dei dati, tipo: data e luogo di raccolta del seme, data di semina, data di germinazione, caratteristiche ecologiche della pianta etc. L’impossibilità nel frattempo di reperire fondi per l’acquisto di una piccola serra ci aveva fatto propendere per la semina direttamente a terra, vedi pagina del Febbraio 2005, soluzione questa di certo più spicciativa, ma che come volevasi dimostrare non ha sortito effetti probabilmente anche per le scarse possibilità che condizioni favorevoli alla germinazione si potessero verificare. Ciò infatti avviene per tante specie selvatiche tipiche del luogo e tra queste quelle che non risentono in alcun modo della competizione con le altre vicine ma è altrettanto difficile che possa avvenire per piante provenienti addirittura da altri ambienti. Abbiamo così continuato a raccogliere semi sia da piante coltivate alle Volpaie, sia da piante rinvenute durante le nostre escursioni. Anche in questo caso ci si è dati da fare per organizzare al meglio la raccolta semi. Sono state approntate delle buste di carta piegata con riportati i dati essenziali della specie e del luogo e data raccolta. Insomma si è proseguito nonostante tutto a lavorare e progettare il semenzaio così che l’interesse non è mai passato e si è arrivati finalmente ad esaudire i propri sogni nel fine settimana del 4-5 Febbraio 2006. Arrivata alle Volpaie in macchina, sedili retrostanti, la piccola cassa in legno, ex contenitore di materiali edili è stata riadattata a serra dopo un breve ma duro lavoro di restauro e riciclaggio durato alcuni giorni. Due mani di vernice impermeabilizzante, la chiusura sul fondo con un pannello plastico colorato e sui lati con uno trasparente per permettere il passaggio della luce hanno dato volume e corpo, la copertura con un vecchio box doccia di dimensioni adeguate ed ante in alluminio e policarbonato ha ridato sostanza al semenzaio. Crediamo che una struttura siffatta in grado di ospitare una cinquantina di vasi di piccole dimensioni sia in grado di soddisfare ottimamente le esigenze dei nostri semi anche se c’è ancora tanto da capire. Molto dipenderà infatti dal terriccio di semina e alle Volpaie non siamo ancora riusciti a trovare un substrato idoneo. Anche la piazzola che accoglie la piccola serretta è stata approntata in tutto e per tutto con scavo, riporto di inerti, livellamento, protezioni al naturale, suppellettili etc.
 

….Ci vuole un fiore

Ci rinvoltiamo ancora sotto le coperte che alle Volpaie è già tempo di fioriture. E’ sempre pieno inverno che già ecco spuntare qua e là, senza un ordine ben preciso o un disegno prestabilito le nostre piante in fiore. Nella corsa a chi sboccia per primo ecco le piante sociali presentarsi con infiorate a chiazza: Violette, Petasites fragrans dai fiori profumatissimi, Anemone hortensis. Tussilago farfara e la conferma della conturbante Bellavedova,- Hermodactylus tuberosus il cui fiore è tinto in parte di nero; sono tutte specie di cui è più facile apprezzare il fiore che non anche le foglie ed infatti in alcuni casi questi fuoriescono dal terreno prima ancora delle foglie. Tra i fiori solitari una menzione a parte spetta alla rarissima ranuncolacea Helleborus niger, una pianta velenosa provvista di rizoma da cui si produce un unico grande fiore dai petali bianchi, denominata Rosa di Natale. Ma c’è il tempo per ammirare ancora la fioritura in solitario di Erythronium dens-canis un’altra liliacea assai rara, comunque diffusa nell’area protetta, da noi introdotta pare con successo
 

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