Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"
Novembre 2003 3Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"
a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:
0574-603143
Il semenzaio …
Nelle nostre intenzioni dovrebbe risultare una delle attività più importanti all’interno dell’area delle Volpaie. Grazie anche all’utilizzo di una minima attrezzatura quale appunto il semenzaio o piccole serre di riparo potremmo riprodurre “in casa” tramite la semina ma anche la talea alcune delle più importanti specie botaniche riuscendo a perseguire al tempo stesso finalità non solo colturali e quindi fini a se stesse ma anche didattiche e naturalistiche se non proprio scientifiche. L’obbiettivo è anche quello di riprodurre individui di specie autoctone che fossero in rarefazione all’interno dell’Area Protetta, come pure specie apprezzate per le loro particolari caratteristiche quali erbe alimentari, velenose, medicinali, difficili da reperire in natura. I semi provengono poi da raccolte private. Alcuni di noi hanno infatti sviluppato nel tempo l’interesse a raccogliere in natura durante viaggi o escursioni i semi di varie specie finendo per creare meravigliose raccolte, molto belle anche solo da vedere. Importante anche l’esistenza di un’ Associazione come A.d.i.p.a. che si occupa di rendere possibile la diffusione di piante tramite l’invio di semi ai soci e di cui anche alcuni di noi fanno parte. E’ stato così che siamo arrivati al 19 Ottobre u.s.; giornata durante la quale abbiamo effettuato le prime semine. Per adesso la scelta delle specie non ha seguito un ragionamento ben preciso; in noi ha prevalso solo curiosità e l’entusiasmo per questa nuova esperienza, Nella lista che seguirà troverete quindi ben poche specie tipiche del MonteFerrato ma accanto al nome scientifico della specie indicazioni circa le principali caratteristiche quali ad esempio: (M) per medicinale; (A) per alimentare; (V) per velenosa; (MF) come presente sul MonteFerrato,(E)per importanza ecologica:
Semine del 19 Ottobre 2003 Campanula medium (E); Campanula cochleariifolia(E); Hypericum androsaemum (MF); Colutea arborescens (E); Glycyrrizha glabra - liquerizia (M); Hyssopus officinalis (A) ; Linaria Cossonii (E); Smilax aspera (E) (MF); Atropa belladonna (M); Cneorum tricoccon (E); Conium maculatum - Cicuta - (V); Ceratonia siliqua - Carrubo - (E); Peonia mascula - Peonia - (E);
Semine del 26 Ottobre 2003 Echinacea purpurea; Centaurea cyanus (E); Saponaria ocymoides (E) - (MF); Cynoglossum officinale (M); Digitalis lanata (E); Cistus laurufolius (E); Erythronium dens canis (MF);
Semine del 2 Novembre 2003 Simethis mattiazzi (E); Gentiana clusii (E); Cotoneaster integerrimus; Convallaria majalis (E);
oltre alla semina di un piccolo fazzoletto di terra a grano e relative infestanti.
L’apertura dei percorsi naturalistici
In questo mese di Novembre, grazie anche ad alcune belle giornate di sole, spesso coincise con la Domenica, abbiamo iniziato l’opera di realizzazione di alcuni sentieri attrezzati tra quelli che infine andranno a costituire la rete dei percorsi naturalistici e didattici, una delle principali prerogative del nostro programma. Ai margini di questi percorsi troveranno dimora infatti alberi, arbusti, piante di ogni genere come anche rocce e minerali, il tutto ricomposto in radure, zone d’ombra e zone umide, un piccolo laghetto, superfici di brughiera e bosco, un macereto; rispettando il più possibile l’ecologia dei luoghi e cercando di ricreare così gli innumerevoli ambienti propri dell’Area Protetta di cui il visitatore dovrà avere una esatta percezione. L’apertura di un varco attraverso il fitto sottobosco si è rivelato spesso un lavoro impegnativo. Molte ore sono trascorse infatti sui ripidi pendii nell’area boscata sotto il CentroVisite in fondo alla quale pensiamo nascerà la futura zona umida. Una zona già ombrosa, racchiusa in una piccola conca naturale ove potrebbe raccogliersi l’acqua fino a creare un piccolo acquitrinio. Molto lavoro è stato fatto anche lungo il sentiero che partendo a fianco delle aiuole a tema, sale fino alla brughiera naturale per poi ricollegarsi alla zona d’ingresso dopo aver superato la cima del cocuzzolo. Si è trattato poi di regolarizzare il terreno rendendo i sentieri facilmente percorribili e per quanto possibile in sicurezza, perimetrandoli a terra con vecchi tronchi di pino, ormai secchi, creando ove necessario scalini e gradonate per un facile accesso al visitatore.
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