Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"
Novembre Dicembre 2005 24Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"
a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:
0574-603143Grande successo di pubblico c’è stato tra la fine di Ottobre e la prima metà di Novembre. Prima la visita di un folto gruppo di montemurlesi, circa trenta persone, in gran parte partecipanti al corso sul riconoscimento delle erbe selvatiche alimentari da noi stessi organizzato e poi l’arrivo Domenica 13 di almeno altre 18 – 19 persone dalla provincia di Bologna e Città, tutte dell’ associazione naturalistica Pangea – www.pangea.org -che tramite alcuni, iscritti pure al Giros nazionale, aveva abbinato la visita al museo planetario di Prato ad un’escursione sul Monteferrato e relativa visita alle Volpaie. Occasioni queste di scambio reciproco di conoscenze ed esperienze con apprezzamento del lavoro svolto e piacevoli conversazioni. Le loro firme annotate sul registro d’ingresso al centro-visite fanno sfoggio insieme a tutte quelle degli occasionali visitatori e scolaresche che da inizio anno si sono succeduti e che già ammontano a 420 unità. Durante l’ultima visita sono state effettuate numerose foto dei funghi cresciuti spontanei tra i quali occorre ricordare un Entoloma*?* per l’inconsueta colorazione verde smeraldo, intensa al gambo, più sfumata al cappello; sviluppatasi in forma fascicolare all’inizio del sentierino che unisce Stradon dello Gnomo con Il Cervo Morto. Fuori Le Volpaie è stata anche trovata una conchiglia di Cepaea nemoralis etrusca, un gasteropode terrestre comune nei luoghi umidi e boscosi della nostra regione, dai colori e disegni veramente unici ed inconfondibili.
L’inserimento di un link riguardante Le Volpaie sul sito internet del Comune di Montemurlo, come pure la stampa di un pieghevole informativo da noi elaborato potrebbero ulteriormente promuovere la conoscenza di questo luogo che per il momento si fonda sul solo passa-parola.
Domenica 20 siamo finalmente riusciti a montare la capanna per il ricovero degli attrezzi che da tempo era in testa ai nostri pensieri. Consentirà di togliere tutti i nostri arnesi da lavoro da sotto le tettoie che riparano gli strumenti della centralina bio-gas di proprietà del comune e dei quali ostruivano non poco ogni manutenzione. In questa operazione ciò che stupisce e rende onore alla nostra associazione è che il finanziamento di quella minuscola casetta in pvc è avvenuto non appellandosi al senso di carità di questo o quel assessorato e nemmeno andando a mendicare per le stanze che contano, tanto i soldi non ci sono. Sono stati direttamente i volontari ed i soci del Giros come anche loro parenti, amici e simpatizzanti a darsi da fare con un impegno extra, fuoriorario. Il ritrovo era stato fissato dopocena presso un circolo MCL della zona, con la promessa che alla nostra partecipazione il Giros avrebbe ricevuto una contropartita in denaro per ogni coppia presente alla vendita promozionale di materassi in lattice, reti, coperte ed accessori tutti. Il massimo dell’interessante dal punto di vista naturalistico per uscire il Lunedì sera. Tutto è andato bene e detratte le spese per il rinfresco finale da noi stessi allestito è stata raggranellata una esigua somma spesa tutta per questa casupola di plastica.
Quando una canna fa la differenza
Potrebbe rivelarsi un’ottima idea, favorita dalla mancanza cronica di fondi, l’utilizzare le canne raccolte nel corso dell’anno e che crescono spontanee e invadenti all’interno dell’area per creare pareti protettive e di sostegno del terreno franoso, o realizzare piccole strutture di supporto quali il semenzaio. Il tutto realizzato con l’intreccio del vegetale già secco intorno a supporti fissi; un sistema semplice e di bell'effetto.
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