Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"  15 Ottobre 2003     2

Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"

a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:0574-603143

 

Civetta  non  Allocco                 

Sono di Civetta e non di Allocco le penne trovate Domenica 12 sulla cima della collinetta a destra del cancello di ingresso.  Sparse a terra tutt’intorno al fitto boschetto di pini e scope, per un raggio di cinque-sei metri, risultavano tutte integre, pulite e ben conservate, probabilmente perse durante la notte precedente. E’ impossibile comunque dare adesso una spiegazione a questo ritrovamento. Le penne non erano  state strappate; ciò può accadere infatti durante la predazione di una volpe, visto che in questi casi la rachide appare rotta circa a metà - un terzo della sua lunghezza e caratteristica può essere la forma del taglio oltre alla  presenza residuale di piume e sangue. Nemmeno si può pensare ad una battuta di caccia che pure è stata riaperta da poco. E’ vero anche che la perdita di penne e piume da parte degli uccelli  avviene sì in  periodi ben definiti dell’anno, in genere nei mesi estivi ed autunnali,  ma mai in quantità così appariscente; si tratta sempre di singole penne che non permettono mai di ricostruire l’intero piumaggio di una specie. Pensavo comunque di aver trovato le solite penne di Allocco (Strix aluco) ed invece ad un più attento esame queste sono risultate essere di Civetta (Athene noctua). Particolari determinanti la specie, come sempre, sono stati i disegni ed i colori del vessillo. La presenza di rapaci notturni sarà comunque da censire e meglio determinare visto che già in Agosto, per l’occasione delle stelle cadenti, ci eravamo visti     sorvolare in piena notte da un essere non meglio identificato e che a Settembre mi ero imbattuto in pieno giorno in un rapace, probabilmente proprio una giovane Civetta, svolazzata  all’improvviso da dentro una catasta di legna secca verso il bosco li vicino.

“L’abbruciatura”

Tra le tante attività svolte  all’interno dell’area vi è “l’abbruciatura”. Si tratta semplicemente di bruciare i resti della ripulitura dei nuovi sentieri  che stiamo aprendo tra la fitta boscaglia, come degli spazi aperti e delle aiuole, dove abbondano tutto l’anno le erbacce e gli aghi di pino caduti a terra.  La catasta di legna e sterpaglie che va giorno dopo giorno formandosi  è costituita  quindi dalle parti secche di arbusti (scope, ginestre, rovi) e dai rami secchi di  piccoli alberi . Gran parte del falò si alimenta però come detto degli aghi e dei rami di pino che in questo mese cadono copiosamente a terra, ricoprendo tutto. Di questa operazione si deve fare preventiva richiesta al Corpo Forestale dello Stato con il quale viene concordato giorno e modalità d’intervento.  Ma la cosa più buffa di queste cataste improvvisate è che spesso sono il rifugio temporaneo di una miriade di piccoli animali che vi trovano riparo e condizioni ottimali alla loro sopravvivenza.  E’ capitato così di veder scappare  il ramarro, il rospo “a balzelloni“ o di trovare  alcune grosse larve di coleottero, forse di “Cervo volante”, laddove l’erba in fermentazione sviluppava un poco di calore. Anche una giovane civetta ha preso il volo all’improvviso, disturbata nel suo diurno sonnecchiare.   La catasta quindi un’esperienza naturalistica di primo piano!

 Ritorno alla Natura “ sarà  il motto.     Pensato durante una delle tante serate trascorse intorno ad un tavolo, comparirà sul cartello di presentazione del Laboratorio da collocare nei pressi dell’ingresso principale ed avrà certo il compito di riassumere di colpo l’essenza di questo luogo, prima vera natura poi infima nettezza , infine……   Ma chi l’avrebbe mai detto!!!    Su quelle terre dove poco o nulla alligna, si vede ora spuntare uno gnomo.  E’ dietro ai sassi o tra le scope, c’è chi lo vede sulle rocce arcigne, di giorno viene a tribolare per mille lavori, suda e si affanna dietro  un fastello di legna ma sempre lascia qualcosa. Ecco a Voi la sua ultima fatica:

Ritorno alla Natura

Dalle pisane terre alle Volpaie

mitico luogo d’infernali sabba

eran qui giunti nascosti fra le ghiaie

l’arpia De-astia e lo stregon Ri-tarba.

 

Del sito arcano avean preso possesso                                                                                                                

onde impedirne il “Ritorno alla Natura”

ma Gnomo Brontolon giunto all’ingresso

avvertì dalla puzza di zolfo la iattura.

 

Il vecchio gnomo esperto di magia

bloccò i poteri occulti a quei caproni

che avean dimora sulla bianca via

indi col suo amuleto fé prigioni.

 

Murati vivi su serpigna roccia

il loro malefizio venne meno

ed ogni tipo di fiore ancora sboccia

in quel luogo che il GIROS rese ameno.

 Lo Gnomo delle Volpaie  

notiziario in formato pdf (per stamparlo)

 

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