Laboratorio naturalistico "Le Volpaie"
Settembre 2003 1Foglio di memorie e notizie, Resoconto delle attività svolte nell’area dell’ex discarica "Le Volpaie"
a cura della Sezione Pratese del G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee. tel:
0574-603143
Premessa:
La calda estate 2003
Signori miei!!! Mai si era vista un’Estate così lunga e siccitosa. Un’Estate dove gli effetti della lunga assenza di piogge, da Maggio a Settembre compresi, mai erano stati così evidenti.
Tra i corsi d’acqua che scendono a valle, il Fiume Bisenzio, più di tutti, è rimasto a secco scoprendo il greto in lunghi tratti del suo percorso evidenziando ancor più la necessità di quelle sacche di contenimento realizzate allargando il suo alveo che pure non sono state sufficienti ad evitare questo naturale sconvolgimento.
La scena, per certi versi allarmante e sempre più grave, ha tenuto i pratesi con il fiato sospeso e gli occhi sempre puntati addosso al Grande Malato finché nel mese di Settembre l’Anticiclone di nuovo attestatosi sul Mediterraneo ha fatto ben presto regredire il corpo d’acqua rimasto nel tratto di attraversamento del centro cittadino. Per la verità già ai primi di Agosto il tratto a valle dei giardini di Mezzana risultava completamente secco. Resistevano qua e là piccole pozze d’acqua, stagnante e surriscaldata dalla forte irradiazione, da dove trasaliva forte un odore nauseabondo di pesciolini agonizzanti o già in decomposizione. Più a monte, verso Ponte Petrino - Ponte alla Vittoria, come detto, la situazione è divenuta davvero critica nel mese di Settembre quando il mancato rifornimento delle acque che a monte non riuscivano a superare gli sbarramenti e le briglie in cemento hanno provocato il repentino prosciugamento dell’acqua. Ne è rimasto un percorso sassoso, a tratti melmoso che ha imprigionato in qualche pozza un numero imprecisato di pesci. Beneficiari di questa situazione sono stati uccelli quali Egretta garzetta, un elegantissimo trampoliere dal piumaggio bianco candido ed il becco nero, lungo ed appuntito, mai visto così numeroso sulle rive e nelle zone ad acqua bassa; prima banchettare a suon di piccoli pesci poi riunirsi in grossi gruppi verso sera su alcuni alberi di Pioppo. Il 14 Settembre, ne ho contate ventidue, stazionare tutte sui rami dello stesso albero nei pressi del Ponte Datini.
E’ stata purtroppo un’Estate da ricordare anche per gli incendi di vaste proporzioni che hanno colpito principalmente ampie zone della Calvana, in particolare Poggio Castiglioni ed il crinale fino giù a Travalle, causando una distruzione dagli effetti ancora difficilmente quantificabili
Le Volpaie
A “Le Volpaie” l’Estate si è fatta sentire in tutta la sua forza. La continua irradiazione solare già dalle prime ore del mattino hanno favorito temperature così alte che già verso le ore 9e30 era consigliabile tornarsene via. Solo a stare fermi il sudore cadeva copioso dalla fronte e lungo la schiena. Più di una volta ho portato con me una piccola tanica d’acqua per poter annaffiare le piante dato che ancora non era stato realizzato l’impianto di approvvigionamento idrico né l’allaccio definitivo all’acquedotto comunale. Fare il percorso a piedi si è rivelato ben presto difficoltoso; già dopo le prime salitelle il sudore ed il probabile odore attiravano irreparabilmente ogni sorta di mosconi (anche tafani?!) dai quali cercavo scampo scacciandoli ripetutamente con una fronda verde. Poche piante, di quelle che avevamo trapiantato a fine Primavera, sono così riuscite a sopravvivere; alcune hanno perso le foglie ma c’è da credere, come sta già avvenendo, che alcuni arbusti possano rimetterle con l’apertura di gemme avventizie distribuite lungo i rami. Tra le erbacee perenni, sono riuscite a sopravvivere soprattutto quelle autoctone, inserite a suo tempo nell’aiuola delle serpentinofite.
Nell’aiuola dedicata alle piante della Calvana è sopravvissuto l’esemplare di Erysimum pseudorhaeticum, impiantato in Maggio che è riuscito a fiorire ed a fruttificare. Un buon attecchimento hanno avuto pure Sthaelina dubia e Cistus monspeliensis; piccoli esemplari alti non più di 20cm, posti sopra un muretto della stessa aiuola.
L’approssimarsi delle prime burrasche di vento ma soprattutto dell’Autunno già preavvisano al grande lavoro che dovremo fare; la ripulitura costante di aiuole e percorsi dagli aghi secchi di Pino, caduti a terra o sui rami delle piante. Attenzione però alle zecche, ne ho già viste qualcuna, anche sulle pareti esterne della casa.
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