<  Immagine primaverile del Laghetto del pettirosso e del Centro Visite, sullo sfondo il belvedere sulla piana. Il laghetto è nato nel gennaio 2004 ed ha subito lavori di impermeabilizzazione ed ampliamento nel 2005 così che oggi possiamo già parlare di questa piccola pozza d’acqua come di un piccolo stagno naturalizzato con specie animali e vegetali che vanno via via colonizzandolo rendendogli un reale valore ecologico. D’estate la pozza si secca ma questo è un aspetto del tutto naturale che anzi tende a selezionare le specie in esso viventi. E’ alimentato dal canale dagio, scavato in terra e roccia serpentinose da daniele e giovanni che capta l’acqua superficiale, piovana, da almeno trecento metri a monte. L’acqua che fuoriesce prosegue il percorso verso il rio secco andando a bagnare lago scuro.  Da notare come alle Volpaie tutto abbia un nomignolo esempio la pala che giovanni e tutti poi abbiamo usato per scavare nello stretto si chiama giovanna. Così che adesso possiamo urlarci a distanza: ce l’hai te la giovanna?
Laghetto del pettirosso e Centro Visite

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Immagine primaverile del Laghetto del pettirosso e del Centro Visite, sullo sfondo il belvedere sulla piana. Il laghetto è nato nel gennaio 2004 ed ha subito lavori di impermeabilizzazione ed ampliamento nel 2005 così che oggi possiamo già parlare di questa piccola pozza d’acqua come di un piccolo stagno naturalizzato con specie animali e vegetali che vanno via via colonizzandolo rendendogli un reale valore ecologico. D’estate la pozza si secca ma questo è un aspetto del tutto naturale che anzi tende a selezionare le specie in esso viventi. E’ alimentato dal canale dagio, scavato in terra e roccia serpentinose da Daniele e Giovanni che capta l’acqua superficiale, piovana, da almeno trecento metri a monte. L’acqua che fuoriesce prosegue il percorso verso il rio secco andando a bagnare lago scuro. Da notare come alle Volpaie tutto abbia un nomignolo esempio la pala che giovanni e tutti poi abbiamo usato per scavare nello stretto si chiama giovanna. Così che adesso possiamo urlarci a distanza: ce l’hai te la giovanna? >